Poesia cantico del cuore
martedì 2 febbraio 2016
venerdì 23 ottobre 2015
MATRIGNA
MATRIGNA
Patria ingrata che mi hai allattato,
e mi hai cresciuto nella speranza,
madre ingrata matrigna fredda e disperata,
mi hai abbandonato come si fa con uno straccio sporco
usato e poi gettato, mai accudito, lavato, stirato.
A cosa sono servito or mi chiedo,
cosa sono valse le mie battaglie,
il mio impegno, la vita stessa.
Madre matrigna egoista divoratrice di energie e di cuori
fredda calcolatrice, donna che non sa ascoltare,
tanto meno amare.
Non c'è fuoco nelle tue vene
non c'è passione nella tua anima.
Sei putrefatta, i vermi divorano la tua carne
priva di sentimenti.
Patria adorata, maltrattata, divorata
sei caduta nel fango per la troppa ingordigia,
sei scivolata nella melma e da lì non ti sei più rialzata.
Sporche le tue vesti, fradici i capelli una volta biondi
contornati dal fiocco tricolore ora sbiadito.
Matrigna, patria inesistente,
miscuglio di gente senza sogni
dove sei andata? ritornerai?.
Intanto attendendo il momento del tuo risveglio,
profugo errante fuggo da te con il dolore nel petto.
@ Mario Italo Fucile
Immagine da web
Tutti i diritti riservati.
mercoledì 14 ottobre 2015
HAI FATTO UN MIRACOLO
Hai fatto un miracolo, mi hai cambiato.
Come una Madonna scesa dall'alto,
ti ho vista uscire dall'ombra rischiarando di luce i miei
giorni,
hai fatto un miracolo sono cambiato,
per te l'ho fatto, per noi e per voi sono rinato.
Non volevo perdervi, restare nella sofferenza e nell'oblio,
unico modo per ferirmi, per dire che non merito amore,
non è così ho deciso di amarvi e di amarmi
di crescere e di combattere la mia ultima battaglia per voi.
Hai fatto il miracolo,
con la luce dei tuoi
occhi hai illuminato la mia strada,
con il tuo sorriso hai rischiarato la mia esistenza,
con il tuo amore hai scaldato il mio petto,
facendo resuscitare il mio cuore affranto.
Come una Madonna sull'altare ti ho vista,
mi sono inginocchiato ai tuoi piedi,
ti ho implorata, ho chiesto che mi accarezzassi i capelli,
sì hai fatto il miracolo.
Dall'alto sei scesa e ti sei fatta carne
sei diventata vera,
ho abbracciato finalmente il mio sogno.
Il miracolo si è avverato.
@ Mario Italo Fucile
tutti i diritti riservati
Immagini da Web
giovedì 3 settembre 2015
UNA NOTTE BENEDETTA
abbracciata al tuo cuscino,
sento il profumo del tuo corpo forte
e forse anche il respiro che qui hai lasciato.
Però non ci sei,
sei uscito improvvisamente
proprio come sei venuto.
Come un sogno meraviglioso
in una notte lunga, buia e fredda,
come un regalo inaspettato,
donatori in un giorno benedetto.
Come un pezzo di paradiso rubato
e annidano in profondità nel mio cuore.
Era così bello per essere vero,
così vero per essere un sogno.
Grazie a Dio che ci sei
e grazie anche a te.
@ Bisserka Veliova
martedì 1 settembre 2015
AMBRA
Sotto gli aghi di pino odorosa di legno,
dormiente in anni remoti d'attesa
irrigidita in posizione fetale,
mani congiunte sotto le guance posate,
palpebre chiuse da nere ciglia adornate,
che proteggono due perle assonnate,
Vivi ....
Aspettando che mano amorevole ti colga.
Ambra É il dolce tuo nome che esce dalle mie labbra,
sogno ed illusione di notti incantate
di grandi passioni e di forti emozioni
e dell'ardore acceso dal fuoco del nostro grandissimo amore.
Ambra é il colore dei tuoi sottili capelli
d'ambra, la carnagione della tua pelle,
ambra gioiello nell'humus serbato per il mio corpo
Balsamo in una cristallina ampolla protetto
dal tempo per soddisfare le mie voglie.
@ Mario Italo Fucile
dormiente in anni remoti d'attesa
irrigidita in posizione fetale,
mani congiunte sotto le guance posate,
palpebre chiuse da nere ciglia adornate,
che proteggono due perle assonnate,
Vivi ....
Aspettando che mano amorevole ti colga.
Ambra É il dolce tuo nome che esce dalle mie labbra,
sogno ed illusione di notti incantate
di grandi passioni e di forti emozioni
e dell'ardore acceso dal fuoco del nostro grandissimo amore.
Ambra é il colore dei tuoi sottili capelli
d'ambra, la carnagione della tua pelle,
ambra gioiello nell'humus serbato per il mio corpo
Balsamo in una cristallina ampolla protetto
dal tempo per soddisfare le mie voglie.
@ Mario Italo Fucile
lunedì 31 agosto 2015
PERLA DEI CARAIBI
Non posso resistere al tuo
sguardo
guardarti negli occhi con
indifferenza
devo girarmi, voltare il mio
capo
Questa è la mia
sofferenza.
Tanto è il desio
di peccare e di non ascoltare
Dio.
Occhi di pantera, sguardo
penetrante
che come freccia acuminata
trafigge il mio costato
aprendo il mio cuore come un
libro
e lasciandolo ammaliato.
No, non sono innamorato
ma affascinato, preso, estasiato….
..dalla tua giovinezza,
dalla tua raffinata bellezza.
Pantera, pantera nera
dalle labbra carnose
dai denti perlacei che
risplendono
al riflesso del sole sulle bianche spiagge di isole tropicali
ove foglie di Palme danzano al vento
proteggendo con la loro ombra
i corpi di innamorati coperti di sola sabbia.
Occhi che risplendono della luce della tua terra,
illuminando il mio futuro,
lo so, sì lo so, sei e
resterai una chimera,
un sogno perso, come persa è stata
la mia gioventù.
Calore ambrato emanano le tue guance,
selvaggia passione leggo nei tuoi occhi,
tesoro caraibico emerso dagli abissi dell’oceano,
profondo e affannoso, come il
tuo respiro quando ami.
Cofanetto di diademi dai
capelli ricci
comparso nella mia vita irrequieta
per impreziosire le mie giornate
per arricchire questo mondo
di illusioni e delusioni.
Ti vedo pantera, perla
caraibica….
Mentre danzi leggera
e sfili con i passi felini e felpati
con movimenti del corpo aggraziati
e ancheggi con i tuoi
fianchi arrotondati
che ogni uomo vorrebbe
cingere e mai lasciare.
Perla, perla nera
non dirmi di no….
…lasciati ammirare….
© Mario Italo Fucile
Immagine da web
SOLO CHI ODIA
Solo chi odia
non percepisce il profumo di un fiore,
solo chi non ama,
ferisce un’anima pura,
chi disprezza offende una
dolce creatura.
Che tu sia dannato
e dal mondo dei giusti
allontanato.
Hai ferito chi crede in un mondo
migliore
nella purezza e nella
bellezza
del vero
amore.
Hai usato il corpo di donna
sol per il tuo proprio perverso piacere
dimenticando di poter essere
padre o marito
con un preciso e morale
dovere.
E tu donna che non rispetti
il tuo corpo,
che non percepisci ciò che
esso ti chiede
il suo vero bisogno,
che di te mostri l’immagine
peggiore
ti chiedo di esser a ciò
superiore.
Non vendere l’immagine del
corpo discinto
ragiona con il cuore e non
farlo d’istinto.
© Mario Italo Fucile
Immagine da Web
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