Torero, temerario sfidante,
in abito di seta di sfavillanti colori, fasciato
assapora già nel suo cuore,
suoni di squilli vittoriosi e di gioioso clamore
ma l’animo suo è assai preoccupato
Sbircia il matador, con aria ammirata,
la folla che applaude orgogliosa,
nella mano ha un bocciolo rosso,
segno di morte ma anche d’amore
lo getta fra gli spalti vicini,
non è un fiore comune, è una magnifica rosa
Una donna dal viso ridente baciato dal sole
capelli corvini, al volo l’afferra
la stringe al suo cuore
l’adagia fra i seni prominenti,
vellutato regalo per il sicur vincitore.
Il viso asciutto dell’uomo,
dal sole andaluso
del tutto abbronzato
scruta con professionale attenzione
quel grosso animale infuriato
Rivolge il toreador alla sua bella
l’ ultimo passionale suo sguardo,
sprezzante del pericolo a cui volge la spalla
senza alcuno
riguardo.
L’animale ferito nel corpo e nell’anima,
da un acuminato dardo, nel dorso infilzato,
si ribella all’inumana ingiustizia,
incorna con furia violenta l'esile corpo
del
coraggioso innamorato.
Sul terreno resta una macchia rossastra
dalla strana forma di rosa
è ciò che resta del suo coraggio
l’ultimo dono per la sua sposa.
© Mario Italo Fucile
Tutti i diritti riservati
Francamente, Mario, questo scritto non mi è piaciuto tantissimo nella forma, a parte in alcuni momenti, devo dirti però che il contenuto l'ho apprezzato molto, Complimenti!
RispondiEliminagrazie Sauro
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