venerdì 23 ottobre 2015

MATRIGNA



MATRIGNA 

Patria ingrata che mi hai allattato,
e mi hai cresciuto nella speranza,
madre ingrata matrigna fredda e disperata,
mi hai abbandonato come si fa con uno straccio sporco
 usato e poi gettato, mai accudito, lavato, stirato. 

A cosa  sono servito or mi chiedo,
cosa sono valse le mie battaglie,
il mio impegno, la vita stessa. 

Madre matrigna egoista divoratrice di energie  e di cuori
fredda calcolatrice, donna che non sa ascoltare, 
tanto meno amare.

Non c'è fuoco nelle tue vene 
non c'è passione nella tua anima.

Sei putrefatta, i vermi  divorano la tua carne 
priva di sentimenti.

Patria adorata, maltrattata, divorata
sei caduta nel fango per la troppa ingordigia,
sei scivolata nella melma e da lì non ti sei più  rialzata.

Sporche le tue vesti, fradici i capelli una volta biondi
contornati dal fiocco tricolore ora sbiadito.

Matrigna, patria inesistente, 
miscuglio di gente senza  sogni 
dove sei andata? ritornerai?.

Intanto attendendo il momento del tuo risveglio,
 profugo errante fuggo da te con il dolore nel petto.

 @ Mario Italo Fucile 

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Tutti i diritti riservati.

mercoledì 14 ottobre 2015

HAI FATTO UN MIRACOLO




 
 
Hai fatto un miracolo, mi hai cambiato.
 
Come una Madonna scesa dall'alto,
ti ho vista uscire dall'ombra rischiarando di luce i miei giorni,
hai fatto un miracolo sono cambiato,
per te l'ho fatto, per noi e per voi sono rinato.
 
Non volevo perdervi, restare nella sofferenza e nell'oblio,
unico modo per ferirmi, per dire che non merito amore,
non è così ho deciso di amarvi e di amarmi
di crescere e di combattere la mia ultima battaglia per voi.
 
Hai fatto il miracolo,
 con la luce dei tuoi occhi hai illuminato la mia strada,
con il tuo sorriso hai rischiarato la mia esistenza,
con il tuo amore hai scaldato il mio petto,
facendo resuscitare il mio cuore affranto. 
 
Come una Madonna sull'altare ti ho vista,
mi sono inginocchiato ai tuoi piedi,
ti ho implorata, ho chiesto che mi accarezzassi i capelli,
sì hai fatto il miracolo.
 
Dall'alto sei scesa e ti sei fatta carne
sei diventata vera,
ho abbracciato finalmente il mio sogno.
 
Il miracolo si è avverato.
 
@ Mario Italo Fucile
tutti i diritti riservati
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giovedì 3 settembre 2015

UNA NOTTE BENEDETTA



Sono distesa nel tuo letto,
abbracciata al tuo cuscino,
sento il profumo del tuo corpo forte
e forse anche il respiro che qui hai lasciato.

Però  non ci sei,
sei uscito improvvisamente
proprio come sei venuto.

Come un sogno meraviglioso
in una notte lunga, buia e fredda,
come un regalo inaspettato,
donatori in un giorno benedetto.

Come un pezzo di paradiso rubato
e annidano in profondità nel mio cuore.

Era così bello per essere vero,
così vero per essere un sogno.

Grazie a Dio che ci sei
e grazie anche a te.

@ Bisserka Veliova

martedì 1 settembre 2015

AMBRA

Sotto gli aghi di pino odorosa di legno,
dormiente in anni remoti d'attesa
irrigidita in posizione fetale,
mani congiunte sotto le guance posate,
palpebre chiuse da nere ciglia adornate,
che proteggono due perle assonnate,

Vivi ....

Aspettando che mano amorevole ti colga.

Ambra É il dolce tuo nome che esce dalle mie labbra,
sogno ed illusione di notti incantate
di grandi passioni e di forti emozioni
e dell'ardore acceso dal fuoco del nostro grandissimo amore.

Ambra é il colore dei tuoi sottili capelli
d'ambra, la carnagione della tua pelle,
ambra gioiello nell'humus  serbato per il mio corpo
Balsamo in una cristallina ampolla protetto
dal tempo per soddisfare le mie voglie.

@ Mario Italo Fucile

lunedì 31 agosto 2015

PERLA DEI CARAIBI






Non posso resistere al tuo sguardo
guardarti negli occhi con indifferenza
devo girarmi, voltare il mio capo
Questa è la mia sofferenza. 

Tanto è il desio
di peccare e di non ascoltare Dio.

Occhi di pantera, sguardo penetrante
che come freccia acuminata trafigge il mio costato
aprendo il mio cuore come un libro
e lasciandolo ammaliato.

No, non sono innamorato
ma affascinato, preso, estasiato….
..dalla tua giovinezza,
dalla tua raffinata bellezza.

Pantera, pantera nera
dalle labbra carnose
dai denti perlacei che risplendono 
al riflesso del sole sulle bianche spiagge di isole tropicali
ove foglie di Palme danzano al vento 
proteggendo con la loro ombra 
i corpi di innamorati coperti di sola sabbia.

Occhi che risplendono della luce della tua terra,
illuminando il mio futuro,
lo so, sì lo so, sei e resterai una chimera,
un sogno perso, come persa è stata la mia gioventù.

Calore ambrato emanano le tue guance,
selvaggia passione  leggo nei tuoi occhi,
tesoro caraibico emerso  dagli abissi dell’oceano,
profondo e affannoso, come il tuo respiro quando ami.

Cofanetto di diademi dai capelli ricci
comparso nella mia vita irrequieta
 per impreziosire le mie giornate
per arricchire questo mondo di illusioni e delusioni.

Ti vedo pantera, perla caraibica….

Mentre danzi leggera
 e sfili con i passi felini e felpati
con  movimenti del corpo aggraziati
e ancheggi con i tuoi fianchi arrotondati
che ogni uomo vorrebbe cingere e mai lasciare.

Perla, perla nera
non dirmi di no….
…lasciati  ammirare….

© Mario Italo Fucile
Immagine da web




SOLO CHI ODIA




Solo chi odia
 non percepisce il profumo di un fiore,
solo chi non ama,
ferisce un’anima pura,
chi disprezza offende una dolce creatura.

Che tu sia dannato
e dal mondo dei giusti allontanato.

Hai ferito chi crede in un mondo migliore
nella purezza e nella bellezza
del  vero  amore.

Hai usato il corpo di donna
 sol per il tuo proprio perverso piacere
dimenticando di poter essere padre o marito
con un preciso e morale dovere.

E tu donna che non rispetti il tuo corpo,
che non percepisci ciò che esso ti chiede
 il suo vero bisogno,
che di te mostri l’immagine peggiore
ti chiedo di esser a ciò superiore.

Non vendere l’immagine del corpo discinto
ragiona con il cuore e non farlo d’istinto.

© Mario Italo Fucile

Immagine da Web

COSI' VICINI COSI' LONTANI




Così vicini da non poter respirare,
così vicini da sentire i lenti sospiri,
e il cuor palpitar d’amore.

Così vicini da annegare nel colore dei tuoi occhi,
senza potersi salvare,
dai sentimenti che pervadono il mio essere,
e straziano il cuore.

Che tu sia donna o cosa,
che sia cielo o mare
che sia terra fertile da concimare
o montagna da scalare.
ora sei un sogno lontano,
un ricordo nostalgico. 

Madre dei sentimenti,
padre delle mie emozioni,
genitori che ho lasciato
con un ricordo che mi pervade,
che mi assilla.

Perché….

Così vicini senza poterti toccare,
senza poterti stringere,
abbracciare, gioire di te,
del mio sole.

Eppur così lontani…
Come lo può essere una cometa dal sole
la luna dalla terra,
il mare dal cielo.

Io da te, tu da me
ognuno da sé stesso
se manca la propria metà.

la lontananza non è distanza
ma mancanza di percezione
mancanza di decisione
d’ amore, di passione
e di ricordi.

© Mario Italo Fucile
Immagini da Web


domenica 30 agosto 2015

IL TUO NOME E' ROSA




Quanto sei dolce,
come profuma il tuo corpo,
essenza di rosa emana,
mentre lo accarezzo con le mie ruvide mani.

Rosa è il tuo nome,
rosa è il tuo corpo che apre i suoi petali,
accogliendomi fra le sue braccia.

Donna che amo e ho amato per tutta la vita
e amerò con passione infinita.

Rosa è il tuo nome
rosa è il colore delle tue labbra,
rosa è la tua pelle delicata, odorosa e vellutata.

Piccola fragile rosa di montagna
che si è fatta spazio fra i rovi
che emana tutt’attorno il suo profumo,
dolce inebriante veleno che penetra nella pelle,
che blocca il cuore
e con esso ogni volontà, ogni resistenza.

Lasciando spazio solo all’amore,
rosa è il tuo nome, rosa le tue labbra,
 le tue guance, il tuo corpo, il tuo cuore.

Sì rosa….

© Mario Italo Fucile
Immagine da Web