Nubi gonfie di rabbia si addensano
oscurando lo spazio della memoria.
Soffocano con la loro ingombrante presenza
, ciò che resta della fievole luce dei raggi di sole, una luce appena
accennata, timida e tenue come i pochi ricordi di serena letizia.
Vomitano
rovesci di gelida pioggia battente, con rumori assordanti di cuore e di
mente.
Polsi tremanti per il sangue impazzito che scorre veloce in vene
pulsanti, immenso dolore di tempie straziate da ricorrenti ricordi
annebbiati.
Cadute furiose di acque sferzanti allagano i campi della mia
giovinezza. Venti, uragani di emozioni e passioni, sollevano in vorticose
trombe ascendenti, le verdeggianti piante radicate nella residua
speranza.
Tempesta di lampi e di tuoni che nella mente lacerano, con bagliori
potenti, il doloroso buio della mia sofferenza.
Saette continue, micidiali lame
di fuoco penetrano violente nel tessuto del cuore, lasciando il segno
indelebile di devastanti ferite d’amore.
Segni contorti, tracce cicatrizzate di
un passato di tempeste e bufere , di un freddo glaciale che ha congelato per
sempre l'anima afflitta.
Un deserto di melma, di piante divelte, di forme
inanimate di vita, corpi immobili galleggianti nell’acquitrino di
una palude di tristi esperienze.
Argini distrutti dalla furia delle acque di un fiume rigonfio
d’irreale e furiosa rabbia di gioventù.
Un passato di fango che ricopre il mio
corpo e dal quale con coraggio e con forza mi sto ripulendo con la soffice
spugna della speranza.
Chissà se nel cielo fra quelle nuvole ancora adombrate
e minacciose, non possa sbucare quasi d’incanto la luce perenne di un batuffolo
rosa
.
Un raggio di sole che mi faccia uscire serenamente, e questa volta per
sempre, dalla viscida melma che, finora, ha avvolto oscurando gli anni più belli
della mia passata esistenza.
®© Mario Italo Fucile
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