martedì 15 aprile 2014

UN LAMPO NELLE TENEBRE






Nubi gonfie di rabbia si addensano oscurando lo spazio della memoria.


Soffocano con la loro ingombrante presenza , ciò che resta della fievole luce dei raggi di sole, una luce appena accennata, timida e tenue come i pochi ricordi di serena letizia.


Vomitano rovesci di gelida pioggia battente, con rumori assordanti di cuore e di mente.


Polsi tremanti per il sangue impazzito che scorre veloce in vene pulsanti, immenso dolore di tempie straziate da ricorrenti ricordi annebbiati.


Cadute furiose di acque sferzanti allagano i campi della mia giovinezza. Venti, uragani di emozioni e passioni, sollevano in vorticose trombe ascendenti, le verdeggianti piante radicate nella residua speranza.


Tempesta di lampi e di tuoni che nella mente lacerano, con bagliori potenti, il doloroso buio della mia sofferenza.

Saette continue, micidiali lame di fuoco penetrano violente nel tessuto del cuore, lasciando il segno indelebile di devastanti ferite d’amore.
Segni contorti, tracce cicatrizzate di un passato di tempeste e bufere , di un freddo glaciale che ha congelato per sempre l'anima afflitta.


Un deserto di melma, di piante divelte, di forme inanimate di vita, corpi immobili galleggianti nell’acquitrino di una palude di tristi esperienze.
Argini distrutti dalla furia delle acque di un fiume rigonfio d’irreale e furiosa rabbia di gioventù.

Un passato di fango che ricopre il mio corpo e dal quale con coraggio e con forza mi sto ripulendo con la soffice spugna della speranza.


Chissà se nel cielo fra quelle nuvole ancora adombrate e minacciose, non possa sbucare quasi d’incanto la luce perenne di un batuffolo rosa
.

Un raggio di sole che mi faccia uscire serenamente, e questa volta per sempre, dalla viscida melma che, finora, ha avvolto oscurando  gli anni più belli della mia passata esistenza.
®© Mario Italo Fucile


Nessun commento:

Posta un commento