sabato 28 giugno 2014

UN LIBRO DA APRIRE




Ardimento mai non fu così duro,
perché non avere il coraggio
d’aprir quel libro dal bordo consunto,
manuale di vita che insegna ad amare.

Materia profonda, diventata miraggio
da imparare per il bene futuro.

Volume unto e bisunto
ricoperto di cuoio inspessito,
sul fondo e sul dorso cucito.
Su scaffale da tempo, riposto,
impolverato, disordinato e scomposto.

Indurito dall’umana diffidenza,
da dolori, da insegnamenti di vita,
che non lasciano né tempo né spazio,
per valutare e profumar la nostra esistenza,
con dolci fragranze, facendola amica.

Dorso di pelle, dal tempo ingiallito,
Bibbia aperta e richiusa più volte
Cuore dalla saccenza dell’uomo indurito.

Libro che avete nel petto 
che difficilmente sfogliate
per leggere righe non scritte
 e dall’inchiostro del dolore vergate

Perché aprite quel libro,
sbirciando le parole in evidenza
Nessuno sa legger fra le righe
Si ferma sol all’apparenza

Ciò che la mente sa
ma finge di non vuoler capire,
quello che il cuore prova,
ma non vuol sentire.

Il nostro cuore non si apre più come quel un libro.

Duro da slegare è il nodo
che avvolge quel tomo
fogli  incollati in malmodo,
solo chiusura
pelle più dura.

Cuoio difficile da scalfire
Come l’altrui diffidenza,
difficile da provar a capire

Perché non spalancare quel libro
Ascoltare con l’anima e non col cervello
Creando un mondo più bello

Dar ciò che al creato è dovuto
SODDISFANDO
“mute grida d’infelici, che chiedono aiuto.”

®© Mario Italo Fucile





mercoledì 25 giugno 2014

UN TUFFO PER IL PRESENTE




Non riesco a guardare il tuo volto,
e neppure a sopportare il tuo sguardo,
osservo le foto sul tavolo distese
e mi appari anima mia.
vedo, ti penso e soffro
ma non per passate offese

Soffro perché non sarai mia,
perché la tua bellezza è celestiale
perché il mio cuore si strige vedendoti
 e mi  fa male

Non potrò mai averti vicina
Solo guardarti
Su quella vecchia cartolina.

Occhi nocciola viso da cherubino
Disceso dal cielo
Capelli leggeri
Sembrano un velo
Guardando vicino

Li afferro col pensiero della mia mente
Pettini virtuali i miei pensieri,
Li accarezzo dolcemente pensando a ieri,
 come fosse invece un domani.

Ma il mio tempo è passato
I miei giorni li ho vissuti sognando
E non ho smesso ancor di fantasticare

Quell’angelo che anche per un secondo,
al mio pulsante petto vorrei avvicinare.

In amore l’età non conta
E’ VERO

solo che non è mai corrisposto
e questo è giusto, sarò sincero.

Rigiro sulle assi di legno
l’immagine inebriante
Di quel volto di donna,
non voglio fissarla negli occhi,
resister non saprei.

dolci le sue sembianze,
lineari i lineamenti
pregavo di notte , in collegio, la Madonna
il volto era lo stesso, sereno,
come quello di questa donna.

appoggio  le mani sul mio capo
penso al mio trascorso, al mio passato
quanta dolcezza nella vita mi è mancata
eppure ho dimenticato.
 colei che gioia non me ne ha data 
 è stata da me già perdonata.

Come vorrei che tu fossi quella fata
Occhi lucenti bocca carnosa
Pelle di seta
E sinuosa……CIAO


®© Mario Italo Fucile








ULTIMO FIORE




Mano pietosa ha deposto un ultimo fiore,
 sulla lastra di marmo dal calcare segnata  
Un po’ di colore
 nel grigiore di una casa che non ha più bisogno d' arredo.
Ma di lacrime, abbondantemente rigata

Dietro la pietra, solo un ricordo che invano s’insegue,
triste illusione.
Persistente pensiero
che esista ancora qualcuno che dall'aldilà ti possa ascoltare.
Attorno, solo vuoto assoluto,
Unica cosa che ancora è  rimasta a corredo.
Frivolo merletto dell'anima d’ipocriti piccoli uomini,
convinti d'esser meritevoli, d’umana venerazione
 Anche dopo il giorno da Dio convenuto
®©  Mario Italo Fucile


martedì 24 giugno 2014

RITORNERÀ' L'ESTATE



Verga, la penna sicura e precisa
Scorre su un foglio, veloce e decisa,
note stonate o cadenzate,
Poesie e assonanze,
Frasi melodiche, da pause distanziate.

Dal cuore di getto scivola,
Inchiostro d’amor colorato.

Componendo con un susseguirsi di lettere,
Frasi formate
da sogni o illusioni,
da amori platonici
Da idilli plateali o anche reali
Da danze d’amanti e da stupende canzoni.

Amori fiabeschi son solo nei sogni,
Nella realtà, altri i bisogni.
La vita reale non è poi così bella
Disillusioni, difficoltà, concretezze,
inibiscono nell’animo naturali certezze.

Angeli che teneramente s’amavano,
si son separati
dal paradiso nell’inferno della solitudine
son precipitati
Incomprensioni, stupido orgoglio,
li han allontanati.

Ma non sono morti ancora quei sogni
Per la vita son necessari
come per i treni lo sono i binari

L’animo nostro ha bisogno di mete
Incessantemente determinato
cerca amore
 calore, d’un mare dal sole illuminato

Riparte il cuore al primo sentore
batte veloce impazzito ritmato
suon di tamburi in un petto assetato,
di dipendenza assoluta di nuovo piacere

DROGA DELL’ANIMA

Alleggerisce quel peso struggente
Ligneo fardello di un tempo furioso
Nuovo cammino, felice e armonioso.


®© Mario Italo Fucile




giovedì 19 giugno 2014

LA PELLE D'OCA




Accovacciato sulla riva d’un fiume
 di muschio coperta e addobbata,
come  vergine, donna matura,

Nella purezza e trasparenza
d’acqua incontaminata,
scruto con il cuore incantato
 quella stupenda creatura

il suo nome per ora è solamente natura.

Osservo attorno al mio essere irrequieto,
 ogni piccolo particolare della sua snella figura.

Il suo splendore abbaglia il mio sguardo.
solitario viandante cammino solerte,
 l’orario è un po’ tardo,
verso colline avvolte da soffice coltre

Verdeggiante distesa, tiepida serra
 di raso e di seta trapuntata
avvolta in un impercettibile velo

Disseminata da forme aggraziate,
di diamanti e topazi dai tenui colori,
discesa come angelo dal cielo,
e sulla terra delicatamente  adagiata.


il pianeta, illuminato dal riflesso del sole,
appare nella sua completezza.
osservo quell’ovale,
 come se fosse un ridente volto di donna,
fra ombre e chiarori,
mi pare di scorger un divino conosciuto sorriso.

Un dolce richiamo,
un esplicito irresistibile invito
a camminare ancora più veloce
prendendomi, come fata leggiadra, per mano.

Nel suo cuor un sentimento struggente
mi attende con il cuore che batte impazzito,
e il corpo nella sua vellutata pelle raggrinzito,
sapendo che io l’amo.




®© Mario Italo Fucile