LA CORRIERA ( rivista e
corretta )
In piedi accalcati, o su un plastico sedile seduti
giovani studenti da profumo da spensieratezza
accuditi,
procedono felici verso il futuro.
L’automezzo macina la strada asfaltata
striscia grigiastra e umida in un’uggiosa
giornata.
Gracchia la radio una vecchia canzone
sbircia l’autista nel brunir fra i vetri
appannati
il
lungo tappeto grigiastro con precisa attenzione
che si
srotola all’infinito dinnanzi agli occhi assonnati!
Un urlo di disappunto esce rauco dalla sua
gola
bloccando con autoritaria tendenza
di alcuni ragazzi la giovanil irruenza.
Spinge
con toni elevati e truce aspetto
l’ammasso di corpi stipati nello spazio
ristretto
verso il fondo del mezzo su vuoti sedili
occupati poche volte da corpi senili.
Eppur, in questo frastuono, di tromboni e
violini
è
facile udir squillanti risolini
vociar e i bisbigli di snelle ragazze
che
nell’orecchie parlan d’amore
sorridendo non sol con le labbra
ma pure col cuore.
Gambe scompostamente appoggiate
a quelle del loro compagno aggrovigliate
sembra
ne vogliano rivendicare il possesso
mani e dita curiose si muovono celate da
caldi indumenti
accarezzando curiose e giocose l’altrui sesso.
Esplorano
nascoste da cartelle compiacenti
corpi di partner tesi per l’emozione
quanti nuovi amori nascono,
musiche
inebrianti di una nuove canzone
nel mondo colorito d’attuali adolescenti.
© Mario Italo Fucile
tutti i diritti riservati
immagine da web
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