giovedì 9 ottobre 2014

VICOLO BUIO




Cammino veloce in vicoli stretti
fra mura possenti, gradini consunti
stanze spalancate alla vista distratta
di abitanti rassegnati e da Dio maledetti.

IL Passo mio avanza
Lo sguardo si posa
su fanciulli sdraiati su lerci divani di un’unica stanza.

I “Vasci” Ambienti comuni
sulle strisce di lava affacciati
budelli oscuri e maledetti.
In alti e antichi palazzi costretti.

Sul bordo, lungo i muri di vecchia pietra segnata
lungo la pelle di sabbia dal tempo scrostata
scorre in pendenza sul selciato lucente
acqua fetida e puzzolente.

Schiuma malsana contiene.
Cocci di vetro e di stoviglie cosparsi
Stracci di liquame imbevuti
Scarti putrefatti di cibo da gatti arraffati
assieme di colori e d’odori inusuali
quadro dalle forme e dai colori surreali

Donne sformate nel corpo
dal seno sfatto dagli anni in evidenza
della grazia d’un tempo son rimaste ormai senza.

Discinte con tracce di miseria nel corpo evidenti
sorrisi forzati mancanza di denti
ricordi nella mente di momenti sereni
alternati ad altri più turbolenti.

Rapporti consumati negli androni più bui
passioni soffocate a ridosso di muri
finti gemiti di inesistente piacere
solo nel petto presagi più oscuri.

Bisogni di carne, mancanza d’affetto
Necessità di danaro questo il  difetto.
Compagni lontani aggrappati a inferriate scrostate
le hanno al lor destino abbandonate

La striscia di cielo è interrotta da fili fra balconi distesi
Stracci colorati pendenti sorridono al mondo
Colori ed odori di città che in ferite di morte
ha nel futuro segnata la sorte.

© Mario Italo Fucile










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