Vorrei essere l’unico a veder
rifiorire nuovamente una rosa,
fiore ferito nell’anima e ora
leggermente sfiorito
ma che sempre emana
freschezza
profumo dolciastro di
bocciolo in fiore.
Un fiore deciso a riprendersi
con costanza e caparbia
Lo splendore del tempo remoto
Quando lo stesso guardava il
verde dei prati
Ed il sole ne accarezzava i
petali più esposti
Colorando le guance vellutate di rosa.
Starei a guardarla mentre
cresce fiduciosa
Forte e rigogliosa
Facendosi prepotentemente
strada
Fra le coetanee piante
chinate al suo fianco
A far da damigelle alla
regina della serra.
La proteggerò dalle
intemperie e dal gelo della notte
La coltiverò in un’intima e
raccolta serra
Illuminata dal chiaror della
luna.
Magnifico bocciolo esposto al
tepore dell’umida terra
Alimentato col concime della
speranza
Dalla consapevolezza che il
mondo è lì che l’aspetta.
Attenderò silenzioso accanto
con pazienza e costanza
Lo farò finché non sarà mille
volte più bella
Poi sarà libera di andare,
di abbellire l’arredo che lei
vorrà
purchè sia fatto di solo vero
amore
Solo allora potrò
allontanarmi sereno
Con la morte nel cuore
aspettando un suo improbabile ritorno.
© Mario Italo Fucile
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