sabato 29 marzo 2014

LA PRIMAVERA DELLA SPERANZA

   






Vorrei esser l'unico a veder rifiorire nuovamente una magnifica rosa, fiore ferito nell'anima e ora
leggermente sfiorito ma che sempre emana l'essenza, profumo dolciastro di bocciolo in fiore.

Un fiore deciso però a riprendersi con costanza e caparbia lo splendore del tempo remoto,quando
lo stesso guardava ridente il verde dei prati ed il sole ne accarezzava i petali più esposti,
arrossando le guance vellutate di rosa.

Starei a guardarla mentre cresce fiduciosa, forte e rigogliosa facendosi prepotentemente strada fra
le coetanee piantate al suo fianco  a far da damigelle alla regina della serra.

La proteggerò dalle intemperie e dal gelo della notte, la coltiverò in un'intima e raccolta serra
illuminata dal chiarir della luna.

Magnifico bocciolo esposto al valor dell'umida terra, alimentato con il concime della speranza e 
della consapevolezza che il mondo è là che l'aspetta.

Aspetterò lì accanto,  l'accudirò con paziente costanza e lo farò finché non sarà mille volte più bella.

Poi sarà libera di andare, di abbellire l'arredo che lei vorrà, purché sia fatto di solo vero amore.
Solo allora potrò allontanarmi sereno, con la morte nel cuore aspettando un suo improbabile ritorno.


© Mario Fucile 







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