lunedì 31 marzo 2014

UNA GABBIA PER UNA MADONNA




Ogni giorno mi fermo davanti a questa votiva cappella a pregare.
E’ un semplice manufatto con uno scalino in pietra su cui ci si può inginocchiare.

Lo faccio da molti anni camminando fra le verdi elevate colonne.
Alberi che sostengono la cupola stupefacente di una cattedrale naturale.
Immenso tempio stellato  le cui custodi son tante lucenti Madonne.

Osservo ogni minuscolo elemento fra un'ave Maria e un Padre nostro
questo variegato multicolore quadro dipinto da un Solo Grande Maestro.

I fiori raccolti dal verdeggiante terreno e immessi con insulsa abitudine,
nel terriccio divelto dal naturale esteso erbeggiante pavimento…...
….. emettono, sfiorendo, uno straziante lamento...
Osservo quell’effige dal volto irreale e spontanea nel cor mi assale una grave inquietudine….

L’amore infinito rinchiuso in una teca sigillato da vetro e da cemento
è una forma di idolatria inculcata nel tempo,
una sagoma  di gesso, donna irreale ma da me tanto amata.

Dolcissima  madonna, da un vetro stupidamente protetta.
Come se la terra tutta non fosse per Lei stessa stata creata.
Quando riuscirò a non pregare più dinanzi a quella minuscola casa,
Vorrà dire che avrò trovato finalmente il vero Dio
E la pacifica armonica esistenza con ogni cosa.

© Mario Fucile


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