AD OGNUNO UNA CROCE
Arriverà tra poco la Pasqua
la redenzione di nostro Signore
crocefisso
su una tribolazione da legni formata
di
lacrime e sangue imbrattata
simbologia
di grande espressione d'amore,
E'
resuscitato affinché si ascoltasse il suo grido
per eliminare
tra noi ogni rancore
solo
Barabba da ladrone incallito
si è nel suo cuor veramente pentito
cambiando
il peccato in nuovo candore.
Mi sento
come un Cristo su questa terra,
soffro
vedendo tante ingiustizie
piango
sapendo che c'è gente infelice
e che il
mondo è dominato da tante mestizie
C’è
sofferenza di sentimenti nei nostri cuori,
velati
tormenti adombrano volti
ferrea
mano che anima afferra
rivelando
ai più, nascosti risvolti.
Sento rinchiuso
nel mio sentire
chi ha il cuore infranto o svuotato nel tempo
i farisei
vorrei
allargare le braccia per dare loro conforto
per
restituire un sorriso a chi ha subito un semplice torto.
Lo faccio perché sento chi è sofferente
dell'abbandono di chi è indifferente
una carezza o uno sguardo può essere amore
anche se non lo fosse aprirebbe di sicuro il lor cuore.
So che
Cristo non ha un vero sesso,
in questo
mondo la sua figura rappresenta il dolore.
Sgorga flusso abbondante di sangue dal gracile corpo
dalla
profonda ferita del suo ansimante costato,
impregna
la grezza croce di legno a cui è legato
e con
rugginosi chiodi con cui è fissato
Oh tu
donna che conosci la croce
ferita
anche tu nell’orgoglio e nel costato
lo stesso
dolore concependo hai certo provato
dona la
pace e un ramo d’ulivo
non
seguire le orme dell’uomo che ha dimenticato
e dei
farisei stanno seguendo l’esempio feroce
© Mario
Italo Fucile
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