( Armenia 1915-1918
)
anniversario dei 100 anni il
24 Aprile.
L’odio procura lo stesso intenso
piacer dell’amore
perfidia d’ un sistema
neuronale
di perversi sentimenti inconsci
di mostri nella mente profondamente sepolti
e nell’intimo da noi stessi nascosti.
Nascono amori, intense
durature passioni
ma non solo, anche aberranti
atti
scellerati conflitti dovuti a rancori
a sete di potenza, un modo
perverso
che rispetto all’amore e all’affetto,
è un sentimento assai controverso.
Non può esserci pace
costruita sulle armi
che siano esse fatte di lame
affilate
o da letali ordigni che
lasciano sul terreno
membra spezzate, ferite nell’altrui carni
e speranze per sempre
dilaniate.
Sangue si sparge annerendo il
terreno
figlio di profezie ogni
volta più nere
fame di potere di soldi di
terra
bramosia di sottomettere
l’altrui libertà
e il giusto volere.
Di violentare donne come
fossero cose
per soddisfare un animalesco fugace
piacere.
Le stesse armi da noi
inventate
sono le medesime che le genti hanno impoverite.
Sono canne fumanti che
appoggeremo alla testa
grilletti che premeremo per
far fuoriuscire l’ultimo colpo
allorché gli amori che non
abbiam voluto ascoltare
giaceranno, corpi supini, vitrei
occhi e posa funesta.
Soffocando nel profondo del
petto quel grido straziante
quella supplica che avrebbero
voluto con forza gridare
pronunciando soltanto di essa
alcune iniziali
poiché lame affilate han
reciso per sempre le lor corde vocali….
…….PA….CE…..
© Mario Italo Fucile
Nessun commento:
Posta un commento