Ardimento mai non fu così
duro,
perché non avere il coraggio
d’aprir quel libro dal bordo
consunto,
manuale di vita che insegna
ad amare.
Materia profonda, diventata miraggio
da imparare per il bene
futuro.
Volume unto e bisunto
ricoperto di cuoio inspessito,
sul fondo e sul dorso cucito.
Su scaffale da tempo, riposto,
impolverato, disordinato e
scomposto.
Indurito dall’umana diffidenza,
da dolori, da insegnamenti di
vita,
che non lasciano né tempo né
spazio,
per valutare e profumar la
nostra esistenza,
con dolci fragranze,
facendola amica.
Dorso di pelle, dal tempo
ingiallito,
Bibbia aperta e richiusa più
volte
Cuore dalla saccenza dell’uomo
indurito.
Libro che avete nel
petto
che difficilmente sfogliate
per leggere righe non scritte
e dall’inchiostro del dolore vergate
Perché aprite quel libro,
sbirciando le parole in
evidenza
Nessuno sa legger fra le
righe
Si ferma sol all’apparenza
Ciò che la mente sa
ma finge di non vuoler
capire,
quello che il cuore prova,
ma non vuol sentire.
Il nostro cuore non si apre
più come quel un libro.
Duro da slegare è il nodo
che avvolge quel tomo
fogli incollati in malmodo,
solo chiusura
pelle più dura.
Cuoio difficile da scalfire
Come l’altrui diffidenza,
difficile da provar a capire
Perché non spalancare quel
libro
Ascoltare con l’anima e non
col cervello
Creando un mondo più bello
Dar ciò che al creato è
dovuto
SODDISFANDO
“mute grida d’infelici, che
chiedono aiuto.”
®© Mario Italo Fucile