Un suono sublime è entrato nel mio cuore veloce,
Non è più uscito da quello scrigno rosso come un rubino,
era soltanto una flebile voce
A me sembrava un cantico Divino.
Un cinguettio allegro ha riempito per un breve periodo,
l’anima, il cuore e la mia mente.
Scivolando, ha allagato
come un vortice d’acqua,
tutto il corpo completamente.
Una fragile diga ha ceduto trasbordando con impeto,
a valle, struggenti pensieri,
distruggendo, come una valanga, dolci ricordi
e la sicurezza di risentire quei celestiali magnifici suoni.
Melodie per le mie orecchie cantate da una sirena
con voce soave,
lei stessa cantico d’amore e donna speciale.
La mancanza assoluta di quelle semplici parole
mi fa struggere, e di nostalgia tanto soffrire,
mi manchi tanto, mi manca la tua parola, le tue risa
I tuoi sospiri, il respiro che sollevava ritmicamente il tuo
seno
i battiti che percepivo e immaginavo di un cuore felice e
sereno..
Mi manchi tanto
Non sai non sai, non sai Quanto
mi manca la tua risata giovanile sì’ bella
una scalinata di variopinte sfumature di note
colori fattisi suoni
o suoni diventati colori.
Quando tornerà questa luce variopinta che scaldava i nostri
cuori?
Quando sentirò quei suoni a me familiari?
Ancora ora dopo tempi passati in un’attesa straziante
assoluta,
non so rassegnarmi d’averti persa, anche se fisicamente mai
avuta.
Un assordante silenzio che sta sconquassando di nostalgia Il
mio cuore.
Non farmi morire ti prego
Fammi nuovamente sentire
quella danza di note, di lettere, di parole
Desidero che chiudano le ampie cicatrici che segnano il mio
cuore,
Con l’unico balsamo che conosco, i tuoi sussurri d’amore.
®© Mario Italo Fucile
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