martedì 3 giugno 2014

ANGELI DELLA NOTTE





Lingue d’un fuoco notturno tremolanti,
 circondavano  con il loro alone rossastro
una figura sottile,
un’ombra che si stagliava
come fosse una marionetta che evidenziava
i suoi movimenti dietro uno schermo bianco
opacizzato in un teatro buio pavimentato d’asfalto.

Su un marciapiede un angelo della notte
attendeva i suoi clienti, persone mai conosciute
affamate di carne fresca, famelici e immorali
consumatori finali.

Lucciole della notte sono chiamate,
Ma sono stelle cadute dal cielo
E dalla vita vissuta folgorate.

Schiavitù, brutture soprusi e illusioni,
le hanno condotte verso u'inferno
da cui forse nessuno le salverà.
Nemmeno se esiste colui che,come dicono,
è chiamato Il Padreterno.

Sì, stelle che nel cuore
 hanno subito le peggiori nefandezze,
usate vendute dal genitore,
illuse da mascalzoni profumati ed eleganti
pieni di soldi, servi di nefandi regnanti.

Ma sono donne che hanno solo subito
che amano in modo diverso, in modo malato.
C’è in loro più amore, più voglia di soddisfare 
per ricevere un po’ di quell’amore in gioventù negato

Donne a cui è stato insegnato l’ardore
Come fosse amore da subire passivamente

Che si potesse gioire solo così, con la violenza.
Non è una colpa, è un diverso modo di concepire.
E nessuno di noi mai, dico mai, potrà giudicare
È forse un modo più intenso e di verso di amare.  

Angeli della notte,  lucciole che rischiarano il buio
Di questo mondo oscuro, tanto  crudele e immaturo.
Vittime di chi le avrebbe dovuto accudire
ma  che nella tenera età le hanno fatte morire.

®© Mario Italo Fucile
tutti i diritti riservati
immagini da web



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