venerdì 6 marzo 2015

DUE CIGLIA SULLA SABBIA rivista e corretta



Sai, non devi abbassare i tuoi bellissimi occhi
 quando involontariamente i nostri sguardi s'incrociano,
non arrossire nel profondo dell'animo
un animo puro come i sentimenti che celano.

Sai già che non mi serve scrutare nell'iride
 per sapere ciò che a te stessa nascondi, sai che so
lo percepisco da piccole cose,
 lo intuisco e ne conosco i segnali.

Sono i medesimi che fanno muovere il mondo,
gli stessi che lo rendono bello
 e per cui esistono il sole e le stelle.

Mi sento come pesce nell’acqua,
guizzo veloce fra i tormenti dell'animo
 mi immergo nei tuoi sentimenti profondi
 che come flutti di un mare in tempesta
s'infrangono sulle rocce della mia esistenza.

Osservo il moto ondoso d’immense distese d'acqua marina, l'innalzamento del loro livello per l'alta marea,
il conseguente lento riflusso delle acque dall'arenile.

Gli stessi movimenti che celi nel cuore
lascia sempre un segno la risacca lungo le coste
 un segno che è una carezza un piccolo dono d'amore.

 Un’armoniosa creatura degli abissi profondi
 che come la sirena incontrata da Ulisse,
 con armoniosi suoni incanta l'animo mio.

 Ciurma slegate il mio corpo dall'albero maestro
 lasciatemi andare con lei nel profondo del mare fra i flutti
 per morire finalmente, struggendomi il cuore.

Il mare è come una magnifica palpebra con delle stupende ciglia,
che si dischiude su un lido incantato di finissima sabbia,
scura come le tue guance o candida come il perlaceo sorriso.

Schiarisci con i tuoi grandissimi occhi lembi d’una marina
 sulla quale, protetti allo sguardo indiscreto d’estranei dalle carcasse di vecchie scialuppe,
 giacciono i corpi avvinghiati di giovani amanti.

Fallo ti prego magnifica stella marina
trascinata dalle onde di notte e adagiata nel silenzio e nel buio più assoluto
 su questa sponda chiamata desio.

© Mario Italo Fucile


Nessun commento:

Posta un commento