Ti ho vista piangere quel
giorno di primavera
sotto le stelle di una
accaldata sera
la luna illuminava il tuo
sorriso
splendente come lo era anche
il tuo dolce viso.
Hai pianto, hai pianto tanto,
lacrime non di gioia ma di
sofferenza,
rigavano le tue rosee guance.
Pensavi che ti avrei per
un’altra abbandonata,
ricordi?
In silenzio mi guardavi
costernata.
Dov’è finito, ti chiedevi, il nostro grande amore,
o forse non è mai iniziato?
Interrogavi il cuor tuo con
apprensione
attendendoti da me quell’attenzione
che avrebbe fugato ogni tuo
dubbio
per far rivivere il sole
della speranza.
Il tuo cuor tutto avrebbe
accettato
purché al tuo fianco fossi rimasto.
Quella notte, dalle tue
braccia e dai raggi di luna,
nel silenzio più assoluto,
sono stato abbracciato.
sono stato abbracciato.
Sono rimato con te perché incantato.
© Mario Italo Fucile
Nessun commento:
Posta un commento