*°* la fatica d’essere donna
Madre afferra fra le braccia
un bambino infagottato.
Ampi vestiti rattoppati
coprono il suo corpo
dal patimento deformato.
La grazia d'un passato remoto
è oramai da tempo svanita,
un velo di tristezza
accompagna al suo posto la
vita.
Lo accarezza sulla fronte,
con un dolce sguardo lo fissa,
sul volto adombrato uno
strano sorriso,
due segni ai lati della bocca
una volta carnosa,
solcheranno per sempre il suo viso.
E' diversa da quando felice
rideva
come angelo fra le nuvole in paradiso,
anni lontani da tempo
passati,
giorni sereni da innamorati.
Or di quei momenti un
ricordo confuso,
di dipendenze psicologiche,
vere o false droghe
sofferenze e tribolazioni, ha
iniziato a far uso.
Incomunicabilità di coppia,
problemi reali,
quel gioioso patto d’amore han reso vano.
Il ricordo dell’ intensa sua
gioia
è oramai così lontano.
Falsi galantuomini
han disconosciuto il vero amore
lo hanno bruciato come cerini.
li han spenti con una folata di vento
in un rapporto frettoloso e
fugace
consumato in un tormentato
momento.
Rivoli di notturne lacrime
amare
solcano gli occhi di donne
lasciate.
Occhiaie profonde, segni di
notti insonni,
di sofferenza interiore che
affiorano
nelle ore più disparate .
Fragile essere divino da
tutti abbandonata.
Hai riposto il pargolo tuo
nel solitario giaciglio,
hai baciato il suo viso, la minuscola fronte,
e or che ti siedi in un angolo
di quella piccola stanza
il nodo che hai in gola si
scioglie
e non ti lascia alcuna
speranza.
Un torrente in piena di
lacrime
abbandona il letto della
disperazione
straripa dagli argini fragili
dell’anima tua
si riversa sulla pelle
aggrinzita
non dall’età ma dalla fatica.
Stringi i denti e vai avanti o donna
Sopporta con coraggio questi
tempi dannati,
c’è chi ti osserva e ti protegge, è la Madonna
madre dei giusti e degli
abbandonati.
© Mario Italo Fucile
Nessun commento:
Posta un commento