MANI SPORCHE
A vent’anni spacchi il mondo
Guardi il cielo e il sole
arride
Bianche nuvole toccan un dito
E come un bimbo giri in
tondo.
Una semplice filstrocca
Che trasmette il mio sentire
Sono anni che lavoro
Ho pensato sempre a loro.
Mi son chiesto cosa lascio
Dietro a me e nel futuro
Un paese all’oscuro
Buio, triste e allo sfascio.
Non c’è nulla per chi lavora
Chi ne è senza, morte sfiora
Manca anche la speranza
Il pilone di una stanza
Sta crollando questo Stato
Dai politici abbandonato
Donne vecchi e pur bambini
Son vittime innocenti.
Sono cavie di un sistema
Che prosegue e non frena
Che sui corpi ci cammina
Vede sangue e non trema
Solo i soldi son importanti
Se di fogna son la crema
Non importa, usan i guanti.
© By Mario Italo Fucile
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