giovedì 10 luglio 2014

MINA VAGANTE




Amare per essere amato
Consigliare per esser accettato
Urlare per non essere picchiato
Fingere per essere capito
Esplodere per non essere fermato.

Mina vagante, anima sensibile
Che intuisce
Che vede dove non deve
Che fa quel che non potrebbe

Geme il suo cuore straziato
osservando
L’uragano che s’avvicina
Pernicioso verso chi ama
e accanto a sé cammina.

Esce dalla gola sua
L’uragano che ha nei polmoni
Urla con fragore,
grida disperate
voce dolorosa del suo cuore.

Trattiene, strattona chi ama
Perché è la felicità sua che brama

Cavaliere errante
moderno Don Chisciotte
In quel mondo disastrato,
anaffettivo,
non amore, solo botte.

Così anche nel presente
Nel prossimo passato
E nel futuro
in questo mondo,
di sangue assetato.

Urla, strattona color che ama
Stupida illusione  di cambiare il mondo
e come allora,
costantemente  bistrattato.

Nessuno lo ascolta né lo ascolterà mai.

E’ vissuto come un lupo
Annusando nell’aria la minaccia
La sente, ne  fiuta da vicino ogni traccia.

Come canide nella buia foresta,
si ferma, annusa e poi s’arresta
Azzanna la donna che tanto ama
Le grida, “fermati, dal pericolo sta lontana”.

Ma come allora, non vien  ascoltato,
solo deriso e persino allontanato.
Lo coglie delusione, rabbia cocente
per aspettative disilluse
Non è  certo questo
che si sarebbe aspettato.

Già, la morte l’ha vista troppe volte
Riflessa nell’altrui occhi
E  non ha timor di certo
di questo mondo di schiocchi.

Di questo sistema si è or  stancato
È tutta una vita che è amareggiato.
Non c’è riuscito prima,
e sa che neppure ora,
da chi protegger da inutili sofferenze
 non verrà di certo amato.

Ha un solo modo per restar sereno,
amar intensamente se stesso,
allontanarsi da questo mondo,
 prendendo un immaginario,
fantasioso  colorato treno.


© by Mario Italo Fucile



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