A cosa serve la vita senza un
perché
Un semplice atto di amore
Un piccolo gesto
Che possa lenire un dolore
A cosa serve la vita
Se si passa senza vedere
Se si cammina in salita
Perché più in alto si vuole
arrivare?
Perché consumiamo i nostri
giorni
In dannosi e sciocchi
tormenti
In ambiziose frenetiche corse
In inutili cimenti?
A cosa serve voltarsi
Senza guardare
Far finta di non sapere, non voler
vedere
Non riuscir ad ascoltare
Le sofferenze,
Le nostre e altrui paure
il bisogno nel cuor nascosto,
non solo la concretezza,
quella materiale
Basta poco per tornare sui
propri passi
Per capir cosa nella vita
vale.
SERVE SOLO
Farla diventare un gioioso carnevale.
Ballando follemente con il
pensiero
Scambiandosi l’un l’altro,
stelle filanti.
Rosse gialle o di altri
pigmenti,
ma tutti sgargianti.
Sempre sorridendo a chi ti fa
del male
Offrire un obolo a un
mutilato
Contento d’aver capito che
non era vero
Eppur felici d’averglielo
dato.
Perdonare sempre con il
sorriso
Anche colui che ti ferisce,
non solo chi ti capisce
A cosa serve la vita
se dopo di te resta solo un
vuoto profondo
Nessun ricordo, né traccia odorosa
d’essenza,
In questo mondo.
Il profumo d’una esistenza
priva d’eccessi
Anni passati dal lusso, all’astinenza
Piccoli poveri uomini
Senza averi e neppur terreni
Ma che vivono, per questo,
felici e il più delle volte, molto sereni
Che cosa fare per percorrere
una strada diversa?
Essere un cuore che cammina
Un gigantesco orecchio che sa
ascoltare
Un naso che fiuta la
sofferenza che sta vicina.
Un animo puro che con
altruismo doni una mano
E occhi che vedono in cielo,
in alto nel limpido e molto lontano.
A che serve la vita se non
vuoi far questo?
®© Mario Italo Fucile
Sono tutte belle le tue poesie��
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