Lo cercate nella casa del Signore e
non lo scorgete!
Camminate veloci per le città senza
sentire il suo passo, ascoltate nel silenzio più assoluto ma non udite.
Non percepite il suo respiro né il
grido angosciato che esce dal profondo del suo petto dilaniato dalle lance
moderne dell’indifferenza e dell’avidità. Lunghi aculei di orgoglioso e inutile
cinismo che trafiggono il cuore più che il costato.
Scambiate le gocce che scivolano dai
suoi occhi rattristati e delusi, come semplici rivoli di sudore, risultato più
di fatica fisica che del perduto amore.
Camminate nel sangue senza
riconoscerne neppure il colore, né ne sentite il vomitevole odore.
Sentore che
ovunque ormai la terra, da esso incrostata, emana come palude malsana della
nostra normalità indolore.
Terra di melma e di fango, mondo senz’anima
e dal cuore indurito, abitato da mostri e da insetti voraci. Mentre la malaria, cupidigia di giorni moderni, riscalda le
fronti e le meningi che pulsano forte e danno febbre e rancore.
Non lo
vedete né lo sentite, Lui è lì che stende la mano coperta da un misero guanto
incrostato di sporco terreno, certo per chiedere ma anche dare, come nel tempo ha cercato di fare.
Nessuno ascolta, passa la gente indaffarata e
distratta con passo veloce e felpato girando la faccia e abbassando anche il
capo.
Non crediate di sfuggire al suo amore, esso è lì sempre con voi l’ha
contagiato con il suo dolore. Colui che vedete non è altro che il volto di
Cristo, nostro Signore.
®© Mario Italo Fucile
®© Mario Italo Fucile
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