Svolazzano cullate dall’aria tiepida di un pomeriggio.
Chiacchierano allegramente come ragazze
Giovani donne, incuriosite ed eccitate
Che di tanti giovani innamorati fanno il conteggio.
Osservano dall’alto ciò che le circonda, ogni impercettibile movimento,
di piccoli animali, d’insetti, e scrutano cose pure oggetti
sassi grigiastri o rami rinsecchiti dal tempo
ma nella loro distorta forma per nulla imperfetti.
Scivolano con estrema delicatezza verso il basso,
accartocciate su sé stesse come fossero mani imploranti.
Supplichevoli voci che gridano di vivere per paura del contrappasso.
Desiderio di rimanere, come i volti di giovani donne, freschi e con i loro sorrisi sempre raggianti.
Continuando a godersi la natura e a non dover per forza sparire
Mentre i tiepidi raggi del sole indifferente le ingiallisce,
Ma non disperano una sicurezza il loro dolore riesce a lenire
Una gioiosa scommessa che si rinnova annualmente e mai finisce.
Sanno che nulla è finito e che la vita è bella e non è triste,
lì su quel tronco da cui dolcemente sono da poco discese
Più verdeggianti e forti di prima ricresceranno
anche se sulla terra secca e brulla sono ora distese
assieme come sempre, verdeggianti quel tronco abbracceranno.
®© Mario Italo Fucile
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