Bomboniera, bomboniera Rosa.
Ti ho spedito una bomboniera,
una scatola in ceramica
merlettata di bianco
, su fondo di un color rosa
come un confetto.
Dentro avevo posto solo
dolcezza e tanto cuore.
Aprendo questo gesseo scrigno
pigmentato,
uscirà fragranza profumata di
fine cioccolato.
Profumo d’intenso amore.
Scatola rosata elegante,
scrigno interessante che hai davanti.
Che guardi con noncuranza e
senza rimpianti,
probabilmente ti si stringe
il cuore,
forse per rabbia o forse per
amore.
E’ arrivata a destinazione da
monte a mare,
era un segno evidente che ti
volevo amare.
No, non ti scandalizzare,
lasciami ti prego parlare.
Non penso a un amore forte e
passionale, sono vecchio,
povero e so che attendi, come
cenerentola, un principe che venga da lontano per cogliere la scarpetta che ti
è scivolata dal piede, mentre
di corsa fuggivi scendendo
quelle impervie scale.
Sei arrivata, dove io non
volevo, mi hai lasciato solo, abbandonato,
tenendoti il mio cuore, e
l'amore trafugato.
I tuoi occhi si poseranno
forzatamente su quel misero scrigno sì adornato,
con sguardo sprezzante, distratto o
disgustato.
Due sentimenti molto forti
attraverseranno la tua mente,
amore o odio, in modo permanente.
Ma qualsiasi cosa possa
pensare, di me non ti potrai scordare mai.
Il mio nome è inciso nella
corteccia del tuo cuore,
ora indurito da solitudine e
tradimenti, esperienze vissute precedentemente,
da sogni infranti, da cadute,
da illusioni,
che riappariranno, come speranze,
costantemente.
Non hai scartato tutti i
cioccolatini,
avresti letto rincuoranti messaggi, preziosi
brillantini.
Dolci avvisi, dubbi miei
inquietanti, dettati dall’esperienza,
dalla conoscenza umana e
dalla mia coscienza.
Non hai accettato nemmeno un
consiglio
ora piangi disperata
impaurita, sola, abbandonata e tradita.
Per la quarta volta mi hai
chiuso in faccia il portone,
mi hai chiamato
sprezzantemente ,dinnanzi a tutti, "questo signore”
Uomo da cui non hai mai
voluto sentire la parola “amore”,
come se tu avessi il diritto
d'impedire agli altri d'amare,
un diritto che nessuno può,
né per legge, né per morale, negare.
Vi era più d’un motivo per cui volevo metterti in guardia;
per non farti soffrire.
Non hai ascoltato, hai offeso
me sapendo di mentire.
Ora non posso che pensare a
me stesso,
non più alla tua vita, alle
tue infantili illusioni.
Tu non hai chiesto ciò, vero,
è una colpa mia quella d’amare.
Per i tuoi possibili errori
non desidero da te mai più alcun processo.
Bomboniera rosa, solo odio o
amore e null’altro nel tuo cuore, o forse sì c’è anche un sentimento chiamato
rancore.
®© Mario Italo Fucile
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