venerdì 23 maggio 2014

BOMBONIERA ROSA





Bomboniera, bomboniera Rosa.

Ti ho spedito una bomboniera,
una scatola in ceramica merlettata di bianco
, su fondo di un color rosa come un confetto.

Dentro avevo posto solo dolcezza e tanto cuore.

Aprendo questo gesseo scrigno pigmentato,
uscirà fragranza profumata di fine cioccolato.


Profumo d’intenso amore.
Scatola rosata elegante, scrigno interessante che hai davanti.
Che guardi con noncuranza e senza rimpianti,
probabilmente ti si stringe il cuore,
forse per rabbia o forse per amore.

E’ arrivata a destinazione da monte a mare,
era un segno evidente che ti volevo amare.
No, non ti scandalizzare, lasciami ti prego parlare.

Non penso a un amore forte e passionale, sono vecchio,
povero e so che attendi, come cenerentola, un principe che venga da lontano per cogliere la scarpetta che ti è scivolata dal piede, mentre
di corsa fuggivi scendendo quelle impervie scale.

Sei arrivata, dove io non volevo, mi hai lasciato solo, abbandonato,
tenendoti il mio cuore, e l'amore trafugato.


I tuoi occhi si poseranno forzatamente su quel misero scrigno sì adornato,
 con sguardo sprezzante, distratto o disgustato.
Due sentimenti molto forti attraverseranno la tua mente,
 amore o odio, in modo permanente.


Ma qualsiasi cosa possa pensare, di me non ti potrai scordare mai.

Il mio nome è inciso nella corteccia del tuo cuore,
ora indurito da solitudine e tradimenti, esperienze vissute precedentemente,
da sogni infranti, da cadute, da illusioni,
 che riappariranno, come speranze, costantemente.

Non hai scartato tutti i cioccolatini,
 avresti letto rincuoranti messaggi, preziosi brillantini.
Dolci avvisi, dubbi miei inquietanti, dettati dall’esperienza,
dalla conoscenza umana e dalla mia coscienza.

Non hai accettato nemmeno un consiglio
ora piangi disperata impaurita, sola, abbandonata e tradita.


Per la quarta volta mi hai chiuso in faccia il portone,
mi hai chiamato sprezzantemente ,dinnanzi a tutti, "questo signore”

Uomo da cui non hai mai voluto sentire la parola “amore”,
come se tu avessi il diritto d'impedire agli altri d'amare,

un diritto che nessuno può, né per legge, né per morale, negare.

Vi era più d’un  motivo per cui volevo metterti in guardia; per non farti soffrire.
Non hai ascoltato, hai offeso me sapendo di mentire.


Ora non posso che pensare a me stesso,
non più alla tua vita, alle tue infantili illusioni.

Tu non hai chiesto ciò, vero, è una colpa mia quella d’amare.

Per i tuoi possibili errori non desidero da te mai più alcun processo.

Bomboniera rosa, solo odio o amore e null’altro nel tuo cuore, o forse sì c’è anche un sentimento chiamato rancore.

®© Mario Italo Fucile








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