domenica 4 maggio 2014

POETA NOSTALGICO CANTORE



La poesia non è altro che un cantico d’amore, una nostalgica voglia d’infinita dolcezza.
E’ il grido disperato di chi ha perso ciò che ritiene la sua unica salvezza
Un’ancora nel burrascoso mare del dolore.

Sì il verseggiatore è un naufrago che annaspa fra le onde gigantesche.
Di un oceano pieno solo di grande amarezza. Le onde lo trascinano lontano verso terrificanti e lontani meandri che si aprono nella sua mente, abissi profondi e oscuri ….
….In cui si teme costantemente d’affogare nella solitudine dei giorni più duri…

Il Cantatore nostalgico cerca con fatica un qualcosa di sicuro e compatibile, alimento e dipendenza, di cui non riesce più a rinunciare.
Proprio come un pescatore che adora il suo mondo generoso, quello del mare.
Ma il più delle volte in maniera sconvolgente e insostenibile.

Una figura conosciuta, una voce calda, un abbraccio anche se non sincero è meglio di niente…….
Il poeta è una persona che non vuole muoversi con grazia per imparare
nell’acqua di una piscina, e neppure fra le onde calme del nostro amare.
Annaspa, muove affannosamente le braccia e le gambe disperatamente.

Ingoia acqua salata, prega si dispera chiamando quel nome oramai non più degno,
Ti prego, supplica “ mio adorato amato carnefice, vienimi presto a salvare”.
Sogna colui che in quel luogo la condusse con un minuscolo scafo di legno.
Tinto di due soli colori, il bianco delle nuvole e il blu degli abissi del mare.

Preferisce l’oblio piuttosto che rammentare così tanto dolore.
Quando sguazzando felice appoggiata a una ciambella a forma di cuore.

Costui girò la prua e si diresse verso altri lidi, fingendo di non sentire.
Le grida che dal suo petto uscivano, dirette in cielo, strazianti,
Non restò altro che con soavi imploranti frasi d’amor questa sofferenza poter lenire.
Ma lui non ci sente , allora non  si girò, ed ora legge e continua ad andare avanti.


®©  Mario Italo Fucile


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