giovedì 8 maggio 2014

ORME SULLA SABBIA




 Oh luna che rifletti la luce flebile di un sole che vergognoso si cela.
dietro l’orizzonte di un mare luccicante e tenebroso.

Osserva le minuscole orme impresse negli infiniti frammenti di vetro,
calchi rosicchiati dalla risacca, di delicati piedi di fata.

Donna dal corpo sottile e dagli occhi lucenti che cammina pensierosa,
affranta, sulla linea sinuosa creata da un labile confine fra terra e cielo

Il suo volto è oscurato seppur illuminato dal riflesso della luce riflessa  dal mare, da un’ombra leggera di profonda tristezza,
come se la luce interiore, non bastasse a sopraffare l’amarezza
l’oscurità dei suoi sentimenti un velo calato da se stessa

Il passaggio del suo corpo leggero ha lasciato sulla spiaggia
 appena toccata dalle calme spumeggianti acque marine
 un segno visibile che sembrano  preghiere divine.

Un percorso sinuoso dalla forma un po’ strana, una linea contorta,
un punto di domanda.

I suoi occhi luccicanti di lacrime rivolti alle stelle, supplicanti chiedono solo “ perché?”

Perché questo strazio nel cuore perché mi manca l’amore?


®© Mario Italo Fucile

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