Oh luna che rifletti la luce
flebile di un sole che vergognoso si cela.
dietro l’orizzonte di un mare
luccicante e tenebroso.
Osserva le minuscole orme
impresse negli infiniti frammenti di vetro,
calchi rosicchiati dalla
risacca, di delicati piedi di fata.
Donna dal corpo sottile e
dagli occhi lucenti che cammina pensierosa,
affranta, sulla linea sinuosa
creata da un labile confine fra terra e cielo
Il suo volto è oscurato
seppur illuminato dal riflesso della luce riflessa dal mare, da un’ombra leggera di profonda
tristezza,
come se la luce interiore,
non bastasse a sopraffare l’amarezza
l’oscurità dei suoi
sentimenti un velo calato da se stessa
Il passaggio del suo corpo
leggero ha lasciato sulla spiaggia
appena toccata dalle calme spumeggianti acque
marine
un segno visibile che sembrano preghiere divine.
Un percorso sinuoso dalla
forma un po’ strana, una linea contorta,
un punto di domanda.
I suoi occhi luccicanti di
lacrime rivolti alle stelle, supplicanti chiedono solo “ perché?”
Perché questo strazio nel cuore perché mi manca
l’amore?
®© Mario Italo Fucile
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