E’ primavera, sto camminando
spedito lungo la strada.
Che porta verso i monti,
affiancata da prati verdeggianti.
Pieni di magnifici ammiccanti
fiori e profumi nell’aria vaganti.
Osservo gli alberi che si
elevano in cielo,
Piante maestose di cui di
alcune sole conosco il loro nome.
di altre no lo so, sono sottili come uno stelo.
Quello è un abete oppure un
cedro
Dalle fronde maestose che si
aprono come se volessero.
Abbracciare attorno a se
l’aria che li circonda.
E’ il loro credo.
La vetta fora le nuvole, il
cielo non è limpido, anche se c’è il sereno.
Come l’ambiente che ci
circonda.
come il suono emesso dai
passeri che sento cinguettare felici
oppure come quel merlo dal
piumaggio nero e dal becco giallo
che attraversa correndo
tagliandomi il passo.
Per fermarsi al lato della
carreggiata affiancata da due strisce.
Di erba verdeggiante che
arreda quell’asfalto dal lugubre colore.
Quasi nero.
E’ bella la montagna che si staglia dinnanzi ai
miei occhi
Non è di roccia ma è
rotondeggiante si staglia all’orizzonte.
Si ritaglia il suo spazio nel
colore dell’albeggiare del tardo meriggio.
Un sole dorato che si spande
allargandosi e illuminando la mia fronte.
Ognuno deve avere il proprio
spazio in questo mondo poco sincero.
Per poter liberamente
esprimere il proprio libero pensiero.
Ma alle volte le verità fa
male, non si vuol udire.
Solo il cinguettio anche se
inciso su un disco si preferisce sentire.
Attorno, nessuna voce,
assoluto silenzio,
basta chiudere gli occhi e la
natura ti avvolge
entra nel tuo corpo con i
suoi profumi intensi
e vaga nella tua mente
risvegliando piacevoli ricordi.
I cinguettio delle rondini o
dei passeri dolci chimere
Il profumo intenso dei fiori
e di maggio delle rose
Ti fanno nascere spontanee
prose
Che intendi tramandare ai
tuoi prossimi con estremo piacere.
Sboccino le rose, magnifici
fiori
Petali in bocciolo o aperti dagli
svariati colori.
Siamo in maggio e si aprono
alla vista, rigogliose
Come le donne che ho
conosciuto sono tutte belle.
Anzi più ancora meravigliose.
E come esse, ognuna esprime
una sua emozione
Quella rossa purpurea
rappresenta la giovanile passione.
Mentre quella gialla dal
colore sbiadito
Mi ricorda la gelosia di
giovincelle che il loro amor sentivano tradito.
Quella rosa rappresenta il
colore di timide guance.
Quando un leggero rossore le
ha rese più belle
Sono candide nel cuor limpide
come le stelle.
Nell’aspetto ognuna ricorda
anche di donna un corpo.
Quello del bocciolo o quelle
aperte nel massimo fulgore
Al di là del loro stupendo
colore
Il loro corpo è sempre
da osservare con rispetto e grande
stupore.
Un animo sensibile in questo
vede il dono del creato e per l’uomo.
Il suo grande amore.
®© Mario Italo Fucile
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