Fisso con sguardo vuoto e
allucinato
Quel cerchio al muro appeso e
dal bordo dorato
Un vecchio orologio dal tempo e nel cuore ormai consumato
Le lancette fisse sull’ora
più tarda sono per me un'inferno.
Un orologio bloccato già da un lungo
interminabile momento.
Attimi impercettibili e
continui di grande tormento
Lo sfondo colorato come il
sentimento che cerco.
Un’emozione arretrata, ibernata
e gelata come il mio cuore
Le lancette dei minuti e dei
secondi sono ferme per non lavorare
Aspettando che una mano
delicata le faccia funzionare.
Con una manutenzione attenta
amorevole e accurata.
Una mano di donna, che penso d’aver
finalmente trovata.
Sono anni che fisso distratto
e amareggiato.
Quel disco di latta al muro
inchiodato,
Sperando che riprendesse a
funzionare e a correre veloce.
Verso una vita migliore, commuovendo gli arrugginiti ingranaggi.
Senza marchingegni o attrezzi
ma con la melodia della sua voce.
Una voce che ascolto
emozionato. Una donna che amo alla fine è
arrivata.
Un’orologiaia dagli occhi
profondi che per me è solo una fata.
Con un delicato roseo
pennello chiamato con enfasi amore.
Ha scompigliato gli
ingranaggi del cucù e del mio cuore.
Come liquido emolliente ha
usato le lacrime dei suoi occhi.
Per attrezzi le sue dita
affusolate, le carezze sue suadenti
Gli ingranaggi, da tanto amore
smossi e stupiti
Sono diventati scorrevoli,
precisi, veloci e non più arrugginiti.
Le lancette hanno ripreso con
cautela a camminare.
I nostri cuori, all’unisono si
son sentiti pulsare
È giunta la notte, con essa
la luna e le stelle.
Faremo finalmente all’amore, saranno
le ore più belle.
Di quel vecchio ferro
arrugginito, le vecchie lancette,
Scandiranno del nostro ardore le carezze a noi
predilette.
Correranno ammiccando felici, scandendo
il pulsare dei nostri cuori.
All’unione dei nostri corpi
d’intense emozioni
Accompagneranno la nostra
erotica danza ritmando gli ardori.
Una danza di corpi protesi ad
ascoltare le loro canzoni.
L'OROLOGIO E' TORNATO DOPO ANNI A FUNZIONARE.
L'OROLOGIO E' TORNATO DOPO ANNI A FUNZIONARE.
®© Mario Italo Fucile
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